Ematoma

Ematoma: cosa vuol dire

Differenza tra ematoma, edema ed ecchimosi

Mentre l’edema si differenzia bene da ematoma ed ecchimosi (o lividi) in quanto è rappresentato da un accumulo di liquidi, non necessariamente sangue, negli spazi interstiziali del nostro organismo, cioè tra cellula e cellula, generalmente non causato da un trauma ma più che altro da un’alterata circolazione o da altre patologie, il confine tra gli altri due è molto più sottile.

Le definizioni e le cause di ematoma ed ecchimosi sono praticamente le stesse, la differenza sta invece nella gravità del trauma subito, che è minore nel secondo caso.

Classificazione degli ematomi

Gli ematomi possono di fatto verificarsi in qualsiasi parte del corpo quali ad esempio in prossimità di un muscolo, a livello della superficie cutanea, nel cervello o sotto l’unghia e, di norma, si distinguono proprio in base alla loro localizzazione.

I principali sono:

  • Ematoma sottocutaneo: generalmente di lieve entità, superficiale e che perciò tende a sparire spontaneamente nel giro di qualche giorno dopo il trauma.

Viene a sua volta distinto in:

  • Petecchie: piccole macchie puntiformi sulla cute dall’alterata pigmentazione dette anche microematomi;
  • Porpora: si presenta con macchie leggermente più grandi delle petecchie ma inferiori per diametro alle ecchimosi. La colorazione caratteristica è violacea, da cui il nome;
  • Ematoma cerebrale o ematoma cranico: localizzato all’interno cranio ma suddiviso in base alla zona del cervello

Si parla infatti di ematoma intracerebrale, intradurale o extradurale e, nel dettaglio, di:

  • Ematoma subdurale in seguito a una lesione cerebrale che comporta una raccolta ematica nello spazio subdurale, ovvero tra aracnoide e dura madre;
  • Ematoma subaracnoideo se il versamento vascolare interessa lo spazio compreso tra aracnoide e pia madre. Nella maggior parte dei casi si verifica in seguito alla rottura di un aneurisma cerebrale o un trauma cranico;
  • Ematoma epidurale (intracranico o spinale) se il sangue va ad accumularsi tra cranio e dura madre;
  • Ematoma sugaleale se si forma superficialmente tra la membrana connettiva di rivestimento esterno delle ossa (periostio) e il tessuto fibroso che ricopre invece la parte superiore del cranio (galea);
  • Cefaloematoma, tipico dei neonati. Si origina probabilmente dopo traumi accusati durante il parto ma si manifesta solo dopo qualche giorno.
  • Ematoma sub-ungueale: compare in seguito a forte compressione dell’unghia che può comportarne anche la perdita;
  • Ematoma da intervento chirurgico: può insorgere come complicazione di una ferita chirurgica a causa di alcuni fattori predisponenti quali alterata coagulazione, ipertensione arteriosa, farmaci anticoagulanti. Non è per niente da sottovalutare in quanto aumenta la probabilità di comparsa di infezione in corrispondenza della ferita e di compromettere la funzionalità di organi vicini

Come si forma un ematoma

Come anticipato, l’ematoma si forma per perdita di sangue e successivo suo accumulo in tessuti o cavità circostanti. Le cause possono essere molte:

  • Traumi, contusioni, botte che provocano l’improvvisa rottura del vaso sanguigno;
  • Alterata coagulazione, caratteristica di patologie come piastrinopenia (carenza di piastrine nel sangue) o emofilia (malattia genetica che comporta un difetto della coagulazione del sangue);
  • Intervento chirurgico, ne rappresenta una delle complicanze più comuni;
  • Farmaci anticoagulanti come ad esempio eparina, dicumarolo, acido acetilsalicilico;
  • Leucemia;
  • Compromissione dei vasi in seguito a situazioni cliniche patologiche preesistenti come infezioni, neoplasie o aneurismi;
  • Età. Gli anziani e i bambini sono i più esposti al rischio di ematomi, i primi a causa dell’indebolimento e della diminuzione dello spessore fisiologico dei vasi che diventano perciò più soggetti a rottura, i secondi a causa degli urti frequenti durante il gioco o le prime camminate.

Quali sono i sintomi

La sintomatologia correlata a un ematoma in realtà varia in base alla gravità, alla localizzazione e alla sua causa scatenante che, come abbiamo visto, non sempre è da ricondurre a traumi.

In generale, per gli ematomi i sintomi principali sono:

  • Sensazione dolorosa e di calore nella parte interessata;
  • Gonfiore e tumefazione;
  • Formazione di lividi ben riconoscibili per la colorazione alterata della pelle (macchia) che cambia man a mano che l’emorragia si riassorbe. Si passa infatti dal nero-blu al giallo-marrone in base al numero e alla profondità dei vasi lesionati;
  • Confusione, convulsioni, vomito, svenimento se la formazione dell’ematoma avviene in sede cerebrale.

Come trattare un ematoma

Al pari dei sintomi, anche la scelta della giusta terapia cambia a seconda della gravità, della localizzazione e soprattutto della causa dell’ematoma perciò non esiste un trattamento uguale per tutti.

Come prima cosa è perciò importante condurre una corretta diagnosi e, successivamente, impostare le eventuali terapie. Per la tipologia di tessuti interessati la cura dell’ematoma è oggetto di interesse per diverse branche della medicina generale, ematologia, traumatologia e dermatologia in particolare.

Diagnosi e prescrizione

Accorgimenti utili

  • Raffreddare la zona interessata con impacchi freddi o borse del ghiaccio da applicare per 1- 2 giorni dopo il trauma a intervalli regolari;
  • Applicare una fasciatura o un bendaggio compressivo per limitare il sanguinamento interno e la tumefazione;
  • Riposo, soprattutto in caso di ematoma complesso;
  • In alternativa alle terapie farmacologiche sono disponibili anche prodotti fitoterapici in creme, pomate o gel dalle proprietà antiinfiammatorie e lenitive a base ad esempio di arnica, ippocastano, camomilla, calendula, iperico;
  • Aumentare il consumo di frutta e verdura ricche di vitamine dall’azione vasoprotettrice, vitamina C in primis;
  • Evitare di esporre al sole la cute interessata dall’ematoma.

Ematoma: quando preoccuparsi

Nella maggior parte dei casi, come abbiamo detto, non c’è motivo di preoccuparsi in quanto si tratta di ematomi superficiali e che si riassorbono da soli in pochi giorni.

Al contrario, è bene non sottovalutare la situazione e rivolgersi al medico se:

  • Il trauma interessa l’area cerebrale
  • I lividi compaiono di frequente e/o senza una causa apparente;
  • L’ematoma persiste per lungo tempo (oltre le 2 settimane);
  • La cute risulta particolarmente gonfia;
  • Il dolore è molto intenso;
  • Compaiono i sintomi di un’infezione;
  • Ad essere colpiti sono bambini molto piccoli.