Esercizi e tempi di recupero
Gli esercizi sono mirati alla rieducazione propriocettiva e al rinforzo muscolare. In seguito al trauma distorsivo infatti i propriocettori, recettori incaricati di trasmettere al sistema nervoso centrale la nostra posizione nello spazio, assicurando una corretta postura ed esecuzione dei movimenti, risultano destabilizzati.
Esercizi propriocettivi
La prima fase di rieducazione di svolge in “scarico” o in maniera passiva. È il fisioterapista dunque a guidare il movimento del piede.
Successivamente si passa all’esecuzione di esercizi su superfici instabili, come piani inclinati, tavolette o semisfere, sui quali il paziente deve mantenere l’equilibrio, prima con l’appoggio di entrambi i piedi, poi con il solo arto distorto (monopodalia).
Il percorso riabilitativo si conclude infine con esercizi di camminata su cuscini morbidi e deformabili, in modo da adattare il passo e sensibilizzare i propriocettori in situazione di terreno irregolare.
Esercizi di rinforzo muscolare
Si comincia con esercizi leggeri e suddivisi in corte serie, prima mirati a potenziare i muscoli della gamba in generale e poi quelli della coscia.
L’ausilio più utilizzato è l’elastico, in quanto si adatta alla capacità fisica del paziente, o, in alternativa, una palla di spugna da sollevare verso di sé o spingere verso un muro.
A queste attività da sala di fisioterapia si possono abbinare periodi di esercizi in acqua o di blando ciclismo, in quanto favoriscono la mobilità articolare, senza andare a sovraccaricare.
Soprattutto per gli sportivi, a questa fase ne seguirà una volta a recuperare il “gesto fisico”, che può essere ad esempio lo scatto, se si andrà a praticare calcio o corsa.
Tempi di recupero
Non esiste un tempo di recupero uguale per tutti, in quanto varia molto a seconda della gravità della lesione e dalle condizioni fisiche di ciascuno.
Indicativamente possiamo considerare questa linea di tempistica:
- Qualche giorno per distorsioni di primo grado
- 2 settimane – un mese per quelle di secondo
- 2-3 mesi per le più gravi di terzo grado o che hanno necessitato di intervento chirurgico